committenza livornese per De Paoli

Una nuova committenza “livornese” per lo scultore pavese De Paoli

Realizzerà un altorilievo in memoria del pittore avanguardista Voltolino Fontani

Una nuova committenza “livornese” per lo scultore pavese De Paoli

Una nuova prestigiosa committenza livornese è stata richiesta allo scultore pavese Antonio De Paoli. Maria Grazia Fontani, figlia dello scomparso pitto-re Voltolino Fontani di Livorno (1920.1976) ha chiesto a De Paoli, dopo aver visionato la sua opera scultorea alla sede della Guardia Costiera di Livorno, un monumento a ricordo della “poetica” del padre. Voltolino Fontani è stato un pittore avanguardista, fondatore del movimento Eaista (insieme al pittore Angelo Siria Pellegrini, al pittore e poeta Marcello Landi, al pittore Aldo Neri e al pittore e filologo Guido Favati) teso a esorcizzare la “paura atomica” degli anni ’50 e ’60 e basato su uno stile pittorico nuovo incentrato su pennellate geometriche con colori accesi decisi.

Per De Paoli, dunque, una nuova sfida, trattandosi di un intento singolare: rappresentare la pittura con la scultura.

Antonio De Paoli ha studiato nel dettaglio la pittura di Fontani e, tra le tante significative opere, ha scelto come riferimento “Apocalisse”. E’ un quadro rappresentante una figura umana con le braccia tese che ferma un’orda di scheletri. Un parallelismo interessante, considerato che il quadro è stato dipinto da Fontani in piena Guerra Fredda e viene riproposto oggi in forma scultorea nel periodo in cui altre paure (leggi l’emergenza sanitaria) stanno attanagliando e imbavagliando l’uomo co-stretto a lottare contro gli “scheletri” di questa terribile Pandemia.

Il monumento che De Paoli realizzerà sarà collocato accanto alla scuola dove Voltolino Fontani insegnava pittura. la richiesta per lo spazio e l’installazione al Comune di Livorno è già stata inoltrata. E l’artista pavese si è già messo al lavoro disegnando un bozzetto dell’opera e realizzandone un modellino in scala (in resina). L’idea è scaturita in questo 2020 poiché proprio quest’anno ricorre l’anniversario della nascita dí Fontani: la figlia e lo stesso De Paoli sottolineano, tuttavia, che non si tratta di un monumento funebre quanto di un “inno” alla sua poetica pittorica che possa sensibilizzare i livornesi e tutti coloro che lo ammireranno. Una committenza prestigiosa per Antonio De Paoli, chiamato a omaggiare un protagonista dell’arte figurativa livornese del Novecento. L’opera, una volta realizzata, sarà un altorilievo, montato su un supporto indipendente e, come detto, farà mostra di se davanti a una scuola nel centro di Livorno.

Nonostante il perdurante periodo di lockdown e di limitazioni l’arte di De Paoli va oltre ì cardini materiali torna, caso singolare, proprio a Livorno; un’altra coincidenza si lega a questa vicenda, la figlia di Voltolino Fontani ha abitato per alcuni anni a Voghera. altra città che vede spiccare in uno spazio pubblico una scultura realizzata da Antonio De Paoli ovvero la statua dedicata all’indimenticato pugile vogherese Giovanni Parisi.

di Matteo Ronzini

Fonti: Il Ticino 27 novembre 2020

apocalisse di Fontani nella scultura di Antonio De Paoli

L’Apocalisse del ’55 diventa una scultura

L’Apocalisse del ’55 diventa una scultura

Il celebre artista pavese per la seconda volta a Livorno a reinterpretare il quadro di Voltolino Fontani  – Apocalisse

Trasferta per Antonio De Paoli

Sarà la seconda opera a Livorno dell’artista pavese Antonio De Paoli. Dopo il monumento alla Guardia costiera installato nel maggio 2019 a conclusione di un lungo iter durato 5 anni, la prossima realizzazione sarà un omaggio alla pittura in generale e in particolare all’artista livornese Voltolino Fontani, del quale’ quest’anno ricorre il centenario della nascita.

«Sono stato contattato in estate dalle figlie, presidente e vicepresidente dall’associazione Archivio Voltolino Fontani – racconta l’artista pavese di fama internazionale – che mi hanno commissionato questa opera, per la quale sono ancora in corso le pratiche col Comune di Livorno per l’individuazione dello spazio dove verrà posizionata, nelle intenzioni un luogo comunque significativo della città».

Difficoltà nel creare una scultura per rappresentare la poetica figurativa di un pittore? «Mi piacciono le sfide – risponde De Paoli – ed è stato affascinante riscoprire l’opera del pittore per dare vita tridimensionale a quello che è considerato un po’ il manifesto dell’artista, esponente post-espressionista. Il quadro si intitola Apocalisse, del 1955, rappresenta una figura umana che cerca di resistere alla furia distruttiva dei cavalieri dell’Apocalisse, raffigurati tradizionalmente come scheletri. Ed è un po’ espressione dell’angoscia di quel periodo storico, per i timori di un’imminente guerra nucleare. Ho trovato un parallelismo con le attuali angosce per la pandemia.

Come sarà l’installazione? «Per ora ho realizzato un bozzetto in scala, perché le dimensioni saranno da valutare quando sarà deciso il posizionamento. Si tratta di un altorilievo, in bronzo e acciaio corten. Abbiamo optato per questa scelta perché comunque non voleva essere una statua commemorativa, ma un’opera celebrativa della poetica figurativa dell’artista».

di Stefano Zanette

Fonti: IL GIORNO del 22 novembre 2020 – edizione LODI CREMA PAVIA

Apocalisse di Fontani nella scultura di Antonio De Paoli

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