A 20 dalla riconquista del Mondiale con Fuentes, Voghera onorerà il compianto Giovanni Parisi con una statua del pugile con la Gazzetta che verrà inaugurata il 7 maggio. Ieri la presentazione (foto)
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A Voghera Giovanni “Flash” Parisi rivive in una statua in bronzo
Giovanni “Flash” Parisi è sempre più immortale.
Il pugile vogherese scomparso tragicamente il 25 marzo 2009 in un incidente strada-le “rivive” oggi nella nuova straordinaria opera d’arte dello scultore pavese Antonio De Paoli.
VOGHERA
Una statua per «Flash» Giovanni Parisi: l’indimenticabile campione vogherese della boxe. Sarà alta due metri, fatta di acciaio e bronzo e «sprigionerà energia e vitalità». Il progetto del monumento dedicato a Giovanni Parisi nasce nella primavera del 2014 dall’iniziativa del comitato «Tutti insieme per Giovanni Parisi». La statua sarà inaugurata il 19 marzo nel giardino antistante la palestra della Boxe Voghera, a cento metri dal PalaOltrepo. Antonio De Paoli, scultore di 49 anni, da quest’estate ha cominciato a realizzare il monumento dal bozzetto iniziale. Sarà alto due metri; verranno utilizzati acciaio corten (un tipo di acciaio che raggiunge un’ossidazione rossastra) e bronzo. De Paoli ha già realizzato opere importanti. Nel giugno scorso ha inaugurato un monumento di 27 metri collocato nella caserma dei vigili del fuoco di Lodi. «La sfida era interessante perché era un monumento dedicato alla memoria – spiega l’artista – Mi sono proposto di non realizza-re una statua retorica, ma estrapolare l’energia di Parisi». Verrà proposta la figura del pugile
in combattimento che esce dal-la prima pagina della Gazzetta dello Sport. «Come se si materializzasse dalla storia per perpetuare la sua memoria», spiega ancora lo scultore. La statua verrà inaugurata il 9 marzo in
concomitanza del ventennale della vittoria di Parisi del campionato mondiale dei superleggeri a Milano contro Fuentes. L’opera è stata scolpita da un blocco unico come se fosse marmo. La statua ha una forma indipendente in bronzo, mentre la pagina del quotidiano sportivo è in acciaio. Lo studio dell’artista è a Corvino San Quirico. Nei giorni scorsi hanno fatto visita allo scultore il presidente del comitato Antonio Perugino, che aveva promosso l’iniziativa, e la moglie di Giovanni Silvia Hrubinova. «Il progetto mi è piaciuto dall’inizio, mi interessava la somiglianza -commenta la moglie di Parisi -Per lo scultore è stata un’opera difficile perché De Paoli non ha mai conosciuto Giovanni. Non era facile fare il volto. Mi sono emozionata». «Un progetto voluto da tante persone in tutta Italia e anche all’estero: dagli appassionati di pugilato a chi gli voleva bene», conclude Perugino. (rn.q.)
SAINT-VINCENT Un’opera in terracotta refrattaria rosa al quarzo con acciaio e vetrofusione della lunghezza di nove metri adorna la sala consiliare del Municipio di Saint-Vin-cent. E’ stata inaugurata giovedì scorso, 24 settembre, la scultura “Riflessi di storia”, vincitrice del concorso nazionale bandito lo scorso anno e vinto dall’artista pavese Antonio De Paoli. «Il concorso di idee – ha introdotto l’assessore Carmen Jacquemet – è nato dal vincolo di spendere l’uno per cento dei fondi destinati alle opere pubbliche in manufatti artistici. Dello scultore, già noto in Valle per essere il creatore dell’opera “La genesi di Fontechiara” di Issime, la giuria del concorso ha voluto premiare l’attenzione posta all’elemento naturale più rappresentativo per Saint-Vincent: l’acqua». L’opera racconta infatti proprio la storia di Saint-Vincent attraverso l’acqua: dal 1325, inizio dello scavo del canale Ru Courtaud, alla scoperta dell’abate Perret che nel 1770 valorizzò le particolarità benefiche dell’acqua della Fons Salutis. «Quando ho deciso di partecipare al concorso – ha spiegato lo scultore Antonio De Paoli – mi sono documentato sul paese, alla ricerca di un elemento che potesse riassumerne la storia e ho trovato nell’acqua la mia principale fonte di ispirazione. La scelta dei materiali mi ha portato ad utilizzare il vetro per riprodurre l’effetto visivo di un fiume, metafisica rappresentazione ricca di interpretazioni, la terracotta refrattaria rosa per il bassorilievo e l’acciaio corten come supporto per l’intera scultura. Vista l’importante presenza nella sala del lampadario, anch’esso in vetro, ho voluto legarmici visivamente, per creare un’armonia capace di generare quel muto dialogo che, a mio avviso, deve nascere tra osservatore e opera». Posta sulla parete inclinata di sessantacinque gradi della sala, pesa mezza tonnellata. I lavori di posizionamento hanno richiesto quindici giorni di lavoro. Presente all’inaugurazione era pure una delegazione di Voghera, giunta per rafforzare il legame tra i due Comuni.
Da sinistra il parroco don Pietro Panceti, lo scultore Antonio De Paoli e il sindaco Mado Borgio con alle spalle l’opera inaugurata giovedì scorso nella sala consiliare del Municipio di Saint-Vincent
Edoardo Alliod
La Vallée Notizie
SABATO 26 SETTEMBRE 2015
Inaugurata a Saint Vincent l’opera d’arte dello scultore pavese Antonio De Paoli
Si intitola “Riflessi di storia” l’ultima creazione dell’artista pavese Antonio De Paoli. Giovedì 24 settembre è stata inaugurata nel-a Sala Consiliare del Comune di Saint Vincent, dove ora campeggia in tutta la sua bellezza. Alla presenza di autorità locali civili e religiose l’opera è stata scoperta dopo quattro, mesi trascorsi tra progettazione e realizzazione. Antonio De Paoli è alla sua seconda “affermazione” in Valle D’Aosta, ha infatti già vinto (nel 2013) un concorso nel comune di Issime per la realizzazione di un monumento di fronte all’edificio scolastico Z’Lannsch House. Per il Comune di Saint Vincent ha creato un’opera composta da terracotta refrattaria rosa al quarzo con Corten e vetrofusione per uno sviluppo in lunghezza di circa 9 m montata sulla parete interna della Sala, inclinata di 65°. Si tratta di un grande bassorilievo che racconta, con le sue rappresentazioni simboliche, la storia di Saint Vincent attraverso l’acqua: dal 1325 — inizio dello scavo del canale Ru Courtaud alla scoperta del abate Perret che nel 1770 trovò le particolarità bene-fiche dell’acqua della Fons Salutis, primo passo per la costruzione delle Terme. Il complesso tridimensionale “taglia” longitudinalmente la parete e attraverso i riflessi del rilievo in vetrofusione rappresenta la dina-mica dello scorrimento dell’acqua come l’inarrestabile procedere del tempo. La composizione è studiata dal punto di vista prospettico per inserire nel suo contesto la silouette del grosso lampadario in vetro di Murano già presente nella Sala. L’illusione che si è voluto dare è di una cascata che si riversa nel fiume in vetrofusione. Sui pannelli geometrici in Corten sono montati due bassorilievi ín terracotta refrattaria rosa che raccontano i due avvenimenti della storia locale citati precedentemente. Lo scultore ha voluto concepire un opera non decorativa ma ricca di significati che possono, in qualche modo, identificare la storia di Saint Vincent e la sua comunità. L’inaugurazione è stata impreziosita dal brindisi offerto dalle Cantine Doria di Montalto Pavese. Un altro successo per De Paoli dopo la recente inaugurazione dell’opera per la nuova sede dei Vigili del Fuoco di Lodi e dell’opera realizzata sul lungomare di Sapri raffigurante la celebre “Spigolatrice”. Matteo Ranzini
IL TICINO
Anno 124 – n.35
Venerdì 25 settembre 2015
Per il municipio di Saint-Vin-cent ha creato un’opera composta da terracotta refrattaria rosa al quarzo con acciaio e vetrofusione per uno sviluppo in lunghezza di circa 9 metri, montata su una parete interna, inclinata di 65 gradi. Antonio De Paoli, scultore di Pavia, già noto in Valle d’Aosta per aver vinto un concorso nazionale per la realizzazione di un monumento di fronte all’edificio scolastico di Issime nel 2013, da anni arricchisce piazze, chiese, edifici pubblici e privati in Italia con le sue sculture monumentali. L’artista, oggi alle 16 nella sala consiliare, inaugurerà l’opera d’arte «Riflessi di storia» grande bassorilievo che racconta, con le sue rappresentazioni simboliche, la storia di Saint-Vincent attraverso l’acqua: dal 1325, inizio dello scavo del canale Ru Courtaud, al-la scoperta dell’abate Perret che nel 1770 trovò le particolarità benefiche dell’acqua della Fons Salutis, primo passo per la costruzione delle Terme. «L’illusione che ho voluto da-re è quello di una cascata che si riversa nel fiume in vetro fusione – dice De Paoli -. Sui pannelli geometrici in Corten ho montato due bassorilievi in terracotta refrattaria rosa che raccontano i due avvenimenti della storia locale legati all’acqua». La progettazione e la realizzazione della scultura di De Paoli, con il suo complesso montaggio, è durata più di 4 mesi. L’autore ha curato personalmente ogni dettaglio affinché i vari materiali uniti dessero una lettura coerente e armonica identica al bozzetto tridimensionale vincitore di concorso, bandito al momento della realizzazione del nuovo municipio. La maggiore difficoltà è stata riscontrata durante il montaggio di due settimane, che ha sfidato la forza di gravità su una parete inclinata ricoperta da pannelli in cartongesso dietro cui si so-no dovuti installare telai di sostegno in ferro sulle travi in ce-mento del tetto. D. G.
LA. STAMPA
GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2015
Cultura &Spettacoli
SAINT-VINCENT Giovedì prossimo, 24 settembre, alle 16 nella sala del Consiglio di Saint-Vincent, in presenza delle autorità locali, regionali e religiose verrà inaugurata l’opera d’arte “Riflessi di storia” di Antonio De Paoli. L’autore dell’istallazione artistica è uno scultore di Pavia già noto in regione per aver vinto un concorso nazionale per la realizzazione di un monumento di fronte all’edificio scolastico Z’l.annsch House di Issime nel novembre del 2013. E’ un artista che da anni arricchisce piazze, chiese ed edifici pubblici e privati in Italia con le sue sculture monumentali unendo spesso acciaio corten e bronzo. In questo caso, per il Municipio di Saint-Vincent, ha creato un’opera composta da terracotta refrattaria rosa al quarzo con corten e vetrofusione per uno sviluppo in lunghezza di circa nove metri montata sulla parete interna della sala, inclinata di sessantacinque gradi. E’ un grande bassorilievo che racconta, con le sue rappresentazioni simboliche, la storia di Saint-Vin-cent attraverso l’acqua: dal 1325, inizio dello scavo del canale ru Courtau, alla scoperta dell’Abate Perret che nel 1770 valorizzò le particolarità benefiche dell’acqua della “Fons Salutis”, primo passo verso la costruzione delle Terme. Il complesso tridimensionale “taglia” longitudinalmente la parete e attraverso i riflessi del rilievo in vetro fusione rappresenta la dinamica dello scorrimento dell’acqua come l’inarrestabile procedere del tempo. La composizione è studiata dal punto di vista prospettico per inserire nel suo contesto la silhouette del grosso lampadario in vetro di Murano già presente nella stanza. L’illusione che si è voluta dare è di una cascata che si riversa nel fiume in vetrofusione. Sui pannelli geometrici in corten sono montati due bassorilievi in terracotta refrattaria rosa che raccontano i due avvenimenti della storia locale citati precedentemente. La progettazione e realizzazione della scultura di Antonio De Paoli con il suo complesso montaggio è durata più di quattro mesi.
La Valleé
NOTIZIE ANNO XXX – NUMERO 39
SABATO 19 SETTEMBRE 2015
IL SETTIMANALE DELLA VALLE D’AOSTA
L’opera è dedicata all’istinto supremo, quella zona d’ombra che configura il nostro servizio, in cui si vince il proprio istinto di sopravvivenza», ha spiegato il Comandante provinciale del Comando di Lodi, Massimo Stucchi. «Per quanto si stia attenti a non farsi male e si sia protetti da adeguati strumenti, ci si trova spesso in quella zona d’ombra, di fronte a scelte che purtroppo possono anche rivelarsi sbagliate. L’istinto supremo è quindi l’espressione massima della dedizione agli altri, quel “tentare il tutto per tutto” che è costato la vita a tanti di noi», ha proseguito il comandante, ricordando come esempio il sacrificio
Presenti alla celebrazione le Autorità provinciali e cittadine, i Vigili del Fuoco dei distaccamenti volontari di Casalpusterlengo e Sant’Angelo, insieme ai rappresentanti delle associazioni d’arma e al gruppo bandistico Città di Lodi, con alla testa un piccolissimo tamburino, mascotte del gruppo
estremo dei pompieri di New York vittime del crollo delle Torri Gemelle. «In questa caserma nuovissima non era stato ancora dato il giusto rilievo a chi aveva perso la vita e vogliamo dedicare questo monumento ai tanti di noi che non sono mai stati celebrati», ha continuato spiegando che «il gruppo scultoreo monumentale si inserisce nel contesto architettonico della caserma e con la rampa espositiva diventa un sito interattivo al variare delle sue funzioni. Si tratta infatti di una sorta di “teca espositiva”, che potrà fare da cornice di volta in volta a diversi temi». Nell’occasione, infatti, sulla rampa del complesso monumentale, a far bella mostra di sé un mezzo che ha fatto storia restaurato dai vigili del Fuoco.
È stata poi presentata nel dettaglio la scultura, a cura dello stesso artista, Antonio De Paoli. «Un altare laico interattivo», lo ha definito il maestro nella sua presentazione, «un bassorilievo che prende vita, diventando tridimensionale e offrendo un’istantanea dell’azione di soccorso»
«In questa fusione dell’organico e meccanico si trova il simbolo di uomini uniti ai mezzi che formano una “macchina di soccorso” diventando un “corpo solo” creato per la salvaguardia dell’esistente», scrive il critico d’arte Teresio Fasani…
La scultura, realizzata in bronzo e acciaio, coglie infatti l’attimo drammatico del salvataggio di un uomo seppellito dalle macerie, di cui si vede solo una mano implorare aiuto. È un Vigile del Fuoco di oggi a tendergli la mano, ma c’è un’altra presenza che lo assiste nell’impresa, un pompiere in divisa storica che impugna una lancia antincendio per spegnere gli ultimi focolai di un rogo. « Il tutto si svolge in piena interazione spaziotemporale», ha spiegato il maestro, « rappresentando una sorta di passaggio di consegne dalla storia all’attualità». È stata poi la volta del prefetto Antonio Corona, Che nel suo intervento ha fatto riferimento all’immaginario infantile, dove è ben presente la figura del pompiere, incarnando spesso il sogno di una futura professione. Ha reso poi omaggio ai Vigili del Fuoco nel loro complesso, «che lavorano senza un copione prestabilito con la passione che fa gettare il cuore oltre l’ostacolo». Prima della scopertura del monumento, il Vescovo di Lodi, Monsignor Maurizio Malvestiti ha impartito la benedizione con le belle parole: «L’istinto supremo è quello che raccoglie ogni sacrificio per dare eternità all’amore».
Quelle proposte dal Maestro Antonio De Paoli sono sicuramente due sculture che hanno nel concettuale la loro origine. ‘Analisi” ci narra visivamente due figure nell’atto di dialogare. L’elemento di riflessione fa in modo che la trama linguistica risulti di grande interesse. De Paoli non si sofferma sulla cura maniacale della rappresentazione, dando maggiore importanza alla “significazione” della stessa. “Ragione e Sentimento” è un’opera che affascina la mente e seduce la psiche. La ragione viene rappresentata dall’uomo pensieroso che seduto “ragiona” sulla sua vita. Il sentimento è invece “narrato” dalla donna. Una donna completamente nuda, che non ha alcuna paura di esprimere le proprie emozioni. Concettualmente l’opera è di altissimo livello. Va riconosciuto ad Antonio De Paoli il grande merito di “portare in scena” una realtà sulla quale l’astante può esprimere giudizi di valore. Dando così importanza anche a colui che osserva l’opera d’Arte. Unica che chiede solo di poter essere ascoltata.
Salvatore Russo
Novembre/Dicembre 2011 BOB’ 371