papa san Pio V di Antonio De Paoli

Il papa Ghislieri di De Paoli dinamismo in marmo rosa

Il papa Ghislieri di De Paoli dinamismo in marmo rosa

La nuova scultura verrà collocata nella piazzetta dell’ospedale di Alessandria

«Di Pio V, che non porta la tiara sul capo, ho voluto trasmettere anche l’umiltà»

Lo scultore pavese Antonio De Paoli presenta il suo nuovo progetto, incentrato sulla figura di papa Pio V.

I o scultore pavese Antonio De Paoli ha realizzato una nuova opera legata all’arte religiosa, mantenendo fede al suo marchio di fabbrica. Dopo la statua dedicata a San Francesco d’Assisi, l’artista che ha superato abbondantemente i confini pavesi per fama, ha recentemente confezionato un’opera per il pugile sardo Salvatore Burruni.

Ora De Paoli ha portato a compimento un nuovo progetto, incentrato sulla figura di papa Pio V, al secolo Antonio Ghislieri, nato a Bosco Marengo, nell’alessandrino nel 1504, e fondatore del collegio universitario Ghislieri a Pavia nel 1567.

LA DELEGAZIONE, Nei giorni scorsi, una delegazione composta dall’onorevole vogherese Paolo Affronti, da Fabrizio Palenzona, banchiere ed ex presidente della provincia di Alessandria e dal dottor Antonio Maconi ha visitato lo studio dell’artista De Paoli, ammirando cosi l’opera, che ora transiterà da una fonderia di Verona. Nei prossimi mesi, la statua di papa Ghislieri, alta due metri e settanta, verrà collocata nella piazzetta antistante ospedale di Alessandria.

«Si tratta di un’opera su committenza, a cui ho lavorato negli ultimi mesi. Il gruppo scultoreo è in bronzo, e il basamento in marmo rosa di Portogallo», spiega De Paoli.

La figura di papa Pio V racchiude un profondo significato storico: «Questo pontefice viene associato alla battaglia di Lepanto, del 1571, quando la Lega Santa fermò l’avanzata dell’impero ottomano. Fu uno dei primi a pensare all’Europa unita, ed è inoltre passato alla storia come uno dei padri della chiesa che rafforzò la Controriforma, a difesa della chiesa cattolica».

LE CARATTERISTICHE DELL’OPERA L’opera di De Paoli ritrae il pontefice in un gesto religioso, a cui è legata una leggenda che ammanta di fascino la figura di Papa Ghislieri: «L’ho ritratto in ginocchio, mentre è raccolto in preghiera. Ogni sera aveva l’abitudine di pregare nella sua cappella, e secondo la leggenda, in uno di quei momenti di preghiera, il papa fu vittima di un tentativo di avvelenamento. Qualcuno aveva cosparso di veleno i piedi di Gesù nel crocifisso per uccidere il papa, ma quando papa Pio V si avvicina per baciare il crocifisso, i piedi di Gesù si spostano lateralmente, evitando cosi il contatto con le labbra del pontefice. In questa opera, inoltre, si nota l’umiltà del papa, che non porta la tiara sul capo, ma l’ha appoggiata a terra».

Come da tradizione delle opere di De Paoli, si coglie un senso di dinamismo:

«Il papa è in movimento, esprime una reazione quasi di stupore, ritrae la mano e lascia la presa del crocifisso. Si sta per alzare, questo è il momento che precede l’azione. Si percepisce energia, e vitalità, come avviene abitualmente nelle mie opere, che trasmettono un senso di vita, seguendo una mia precisa idea progettuale». —

di ALESSANDRO QUAGLINI

FONTE: LA PROVINCIA PAVESE del 19/07/2024

statua di papa Ghislieri ad destinata alla città di Alessandria

Papa Ghislieri ad Alessandria scultura di Antonio De Paoli

SAN PIO V INGINOCCHIATO IN PIAZZA AD ALESSANDRIA

L’OPERA E’ STATA MOSTRATA IN ANTEPRIMA AL COMITATO COMMITTENTE NELLO STUDIO D’ARTE SULLE COLLINE OLTREPADANE

SAN PIO V INGINOCCHIATO IN PIAZZA AD ALESSANDRIA

SCULTURA DI PAPA GHISLIERI REALIZZATA DALL’ARTISTA PAVESE ANTONIO DE PAOLI

Un’immagine ben diversa da quella nota ai pavesi per la statua davanti al collegio Ghislieri. San Pio V Papa, al secolo Antonio Ghislieri, inginocchiato, con un’espressione di stupore e un moto quasi di spavento per il prodigio del Crocifisso che ritrae le gambe.

L’opera dell’artista pavese Antonio De Paoli è stata presentata in anteprima a una delegazione del Comitato committente, coordinato dall’onorevole vogherese Paolo Affronti, presieduto da Fabrizio Palenzona, presidente del Comitato per le celebrazioni per i 450 anni della morte di San Pio V nel 2022 dopo aver ricoperto la presidenza anche del Comitato nazionale per il V centenario della nascita nel 2004, accompagnato dal presidente della Fondazione Solidal Onlus, Antonio Maconi.

Ad accogliere gli ospiti arrivati da Alessandria, nel pomeriggio di sabato scorso nello studio d’arte De Paoli alla frazione Novellina di Corvino San Quirico, anche il sindaco Michele Lanati e l’assessore Fabio Bruni.

«Con questa statua colmiamo un vuoto durato quasi 500 anni», il commento di Fabrizio Palenzona alla vista dell’opera, che dopo la fase della fusione in bronzo sarà poi installata in modo permanente in una piazza ad Alessandria, con i dettagli dell’inaugurazione ancora in fase di definizione.

La statua di Antonio De Paoli, pur studiata in base all’iconografia ufficiale del Santo, si differenzia non poco dall’immagine tradizionale, austera e severa, del Papa dell’Inquisizione, della lotta agli eretici e della battaglia di Lepanto che fermò l’avanzata islamica dei turchi. Per una rappresentazione in chiave più moderna è stato scelto un episodio della vita di Pio V che, pur non essendo un miracolo riconosciuto dalla Chiesa, ricorre in una tradizione divenuta leggenda: Papa Ghislieri era infatti solito baciare i piedi del Crocifisso e, proprio per questo, i suoi nemici che lo volevano morto li avevano cosparsi di veleno. Ma scampò al tentativo di avvelenamento perché il Cristo spostò i piedi avvelenati.

Un episodio che l’artista Antonio De Paoli ha immortalato in una scultura che, nel suo inconfondibile stile, appare in movimento. «Oltre all’espressione del volto, stupita, quasi spaventata – spiega l’artista – la statua ha un moto spontaneo, sia delle dita della mano sinistra che impugna il Crocifisso e al momento del prodigio allentano istintivamente la presa, sia del braccio destro che si ritrae mentre l’intero corpo indietreggia quasi per alzarsi dalla posizione inginocchiata. Un moto che ho rappresentato anche con il complesso movimento della mantellina e dell’intera veste papale, non un banale drappeggio ma frutto di uno specifico studio».

Di Stefano Zanette

FONTE: IL SETTIMANALE PAVESE del 11/07/2024

Ghislieri

Statua di San Pio opera del pavese De Paoli abbellirà Alessandria

Svelata a Corvino San Quirico

Statua di San Pio opera del pavese De Paoli abbellirà Alessandria

«Con questa statua colmiamo un vuoto durato quasi 500 anni». Fabrizio Palenzona, presidente del Comitato per le celebrazioni per i 450 anni della morte di San Pio V nel 2022 dopo aver ricoperto la medesima carica anche del Comitato nazionale per il V centenario della nascita dello stesso papa Ghislieri nel 2004, accompagnato dal coordinatore del Comitato, l’onorevole vogherese Paolo Affronti, e dal presidente della Fondazione Solidal Onlus, Antonio Maconi, ha potuto vedere in anteprima la scultura dell’artista pavese Antonio De Paoli, che a breve effettuerà il passaggio della fusione in bronzo per essere poi installata in una piazza di Alessandria, terra natale dell’unico papa piemontese.

Nello studio d’arte De Paoli, alla frazione Novellina di Corvino San Quirico hanno fatto gli onori di casa, ricevendo la delegazione arrivata dal vicino Piemonte, il sindaco Michele Lanati e l’assessore Fabio Bruni. Come sempre l’opera di Antonio De Paoli si stacca dall’iconografia classica per una rappresentazione originale, ben diversa ad esempio dell’immagine nota ai pavesi per la statua davanti al collegio Ghislieri. «San Pio V è in ginocchio – spiega l’artista – e sta assistendo al prodigio del Crocifisso che sposta i piedi avvelenati dai nemici che volevano avvelenare il Papa».

di Stefano Zanette

Fonti: IL GIORNO del 10 luglio 2024

monumento al papa ghislieri

Andrà ad Alghero la statua del pugile Burruni realizzata dal pavese Antonio De Paoli

Lo scultore ha presentato alla delegazione giunta dalla città sarda il modello della scultura

Andrà ad Alghero la statua del pugile Burruni realizzata dal pavese Antonio De Paoli

Verrà inaugurata il 29 settembre (festa patronale) proprio ad Alghero (sua città natale) la statua che lo scultore

pavese Antonio De Paoli si appresta a creare e dedicata al pugile sardo Salvatore Burruni. Nei giorni scorsi, intanto, una delegazione formata anche dal figlio del campione del mondo dei pesi mosca è stata accolta dal sindaco di Corvino san Quirico Michele Lanati e dal vicesindaco Fabio Bruni nello studio dello scultore De Paoli con lo scopo di visionare per la prima volta il modello che presto accoglierà il bronzo fuso.

Gianfranco, promotore dell’iniziativa e figlio del pugile, si è commosso vedendo il modello della scultura del padre:

“Oltre alla somiglianza, davvero emozionante, quello che più mi ha colpito della statua è lo slancio del caratteristico balzo che l’artista è. riuscito a immortalare, quasi in movimento”. “Tutto è nato quasi sei anni fa – ha precisato De Paoli -: mi chiamarono per far parte di un gruppo di scultori selezionati e fare una selezione delle proposte che sarebbero arrivate in bozza. Dopo il coinvolgimento degli enti territoriali la selezione è partita ed io sono risultato vincitore. Ho poi approntato il bozzetto grafico. Il secondo passaggio è stato l’invito alla presentazione ufficiale a cui ho partecipato spiegando, questa volta, il bozzetto tridimensionale.

La scultura è alta due metri e verrà installata su un basamento di marmo locale: non è un monumento statico ma un fermo-immagine’ che racconta di Burruni stile e caratteristica del suo salto longitudinale in avanti verso l’avversario; sembrava una catapulta con il suo balzo micidiale, era unico in uno stile del genere ed io così l’ho reso immortale. La statua è una sfida alla gravità: il suo notevole peso verrà sostenuto da due perni in acciaio posti all’interno delle gambe stesse in modo tale che non si vedranno sostegni’.

Il progetto, sostenuto dal Comune di Alghero, la presidenza del Consiglio regionale, la Fondazione di Sardegna e la Camera di commercio di Sassari, è anche frutto di una raccolta fondi che ha coinvolto tifosi, cittadini e imprese locali, dimostrando quanto profondo sia il legame di Burruni con la sua terra e la sua gente.

FONTI: da IL TICINO del 26 aprile 2024

L’EMOZIONE DI SUO FIGLIO PER LA STATUA DI “TORE”

DELEGAZIONE ARRIVATA DALLA SARDEGNA NELLO STUDIO DELL’ARTISTA PAVESE A CORVICO SAN QUIRICO

L’EMOZIONE DI SUO FIGLIO PER LA STATUA DI “TORE”

SVELATA IN ANTEPRIMA L’OPERA DI ANTONIO DE PAOLI CHE ANDRÀ AD ALGHERO

È successo ancora. Proprio come quando la vedova di Giovanni Parisi si era commossa e si era quasi messa a parlare alla statua del compianto marito svelata in anteprima nello studio dell’artista pavese Antonio De Paoli. Questa volta è toccato a Gianfranco Burruni, figlio del campione di pugilato sardo immortalato nell’ultima opera dello stesso scultore pavese.

È appositamente arrivata dalla Sardegna, domenica nello studio d’arte alla frazione Novellina di Corvino San Quirico, la delegazione del comitato spontaneo Amici di Tore, mutuato in Aps Tore Burruni, sotto la presidenza del giornalista sportivo Carlo Branca, che lo scorso dicembre aveva già accolto De Paoli ad Alghero per la presentazione del bozzetto.

Accolti anche da Michele Lanati e Fabio Bruni, sindaco e vicesindaco di Corvino San Quirico, il figlio di Burruni era accompagnato dal cerimoniere del Comune di Alghero, Sandro Simula, e da altri due componenti dell’Aps, tra i quali uno dei soci fondatori, Romano Marcias, organizzatore di eventi.

Hanno così potuto vedere e anche toccare con mano il modello a grandezza naturale della statua, pronto per la successiva fase della fusione in bronzo, che il prossimo settembre verrà collocata nel centro storico di Alghero (Sassari). «Non nascondo che è stata per me una grande soddisfazione – ammette Antonio De Paoli – vedere l’emozione negli occhi del figlio».

«Mi sono emozionato – conferma Gianfranco Burruni -. Oltre alla somiglianza, quello che più mi ha colpito della statua è lo slancio del caratteristico balzo che l’artista è riuscito a immortalare, quasi in movimento». «Avevo visionato diversi filmati dei combattimenti di Tore Burruni – ricorda De Paoli – e ho notato questa tecnica tutta sua di balzare in avanti per colpire gli avversari più alti: ho voluto rappresentarlo proprio in questo slancio».

Il progetto “Una statua per Tore”, patrocinato dal Comune di Alghero, con contributo della presidenza del Consiglio regionale, della Fondazione di Sardegna e della Camera di Commercio di Sassari, con anche il contributo di una raccolta fondi tra tifosi, cittadini e aziende del territorio, dal 2017 aveva lanciato l’idea che si è concretizzata negli anni con una selezione tra scultori di fama nazionale che avessero già realizzato statue in bronzo di campioni di pugilato.

E la scelta era caduta sull’artista pavese, già autore della scultura a Voghera di Giovanni Parisi, che si è quindi cimentato nella realizzazione della statua in ricordo di Salvatore Burruni a venti anni dalla morte (30 marzo 2004). Classe 1933, Tore Burruni nel 1965 conquistò a Roma il titolo mondiale dei pesi mosca battendo il thailandese Kingpetch.

di Stefano Zanette

Fonti : SETTIMANALE PAVESE del 18 aprile 2024

visita di APS Burruni allo studio di Antonio De Paoli

Statua per il pugile Burruni.

Statua per il pugile Burruni.

Sarà posizionata ad Alghero La firma è del pavese De Paoli

Lo svelamento davanti a una delegazione arrivata dalla Sardegna Presente anche il figlio del boxeur. «Ho visto il modello e mi sono emozionato»
CORVINO SAN QUIRICO

«Mi sono emozionato». Gianfranco Burruni, figlio del campione di pugilato Salvatore “Tore” Burruni, ha potuto vedere e toccare con mano il modello a grandezza naturale della statua, realizzato dall’artista pavese Antonio De Paoli, pronto per la successiva fase della fusione in bronzo, che il prossimo settembre verrà collocata nel centro storico di Alghero (Sassari).

È appositamente arrivata dalla Sardegna, domenica nello studio d’arte in località Novellina di Corvino San Quirico, la delegazione del comitato spontaneo Amici di Tore, mutuato in Aps Tore Burruni, sotto la presidenza del giornalista sportivo Carlo Branca, che lo scorso dicembre aveva già accolto De Paoli ad Alghero per la presentazione del bozzetto.

Il progetto “Una statua per Tore”,

patrocinato dal Comune di Alghero, con contributo della presidenza del Consiglio regionale, della Fondazione di Sardegna e della Camera di commercio di Sassari, con anche il contributo di una raccolta fondi tra tifosi, cittadini e aziende del territorio, dal 2017 aveva lanciato l’idea che si è concretizzata negli anni con una selezione tra scultori di fama nazionale che avessero già realizzato statue in bronzo di campioni di pugilato.

E la scelta è caduta sull’artista pavese, già autore della scultura a Voghera di Giovanni Parisi, che si è cimentato nella realizzazione dell’opera in ricordo di Salvatore Burruni a vent’anni dalla morte (30 marzo 2004), classe 1933, che nel 1965 conquistò a Roma il titolo mondiale dei pesi mosca battendo il thailandese Kingpetch.

Accolti sulle colline oltrapadane da Michele Lanati e Fabio Bruni, sindaco e vicesindaco di Corvino San Quirico, il figlio di Burruni è stato accompagnato dal cerimoniere del Comune di Alghero, Sandro Simula, e da altri due componenti dell’Aps. tra i quali uno dei soci fondatori, Romano Marcias, organizzatore di eventi.

«Oltre alla somiglianza, davvero emozionante – commenta Gianfranco Burruni – quello che più mi ha colpito della statua è lo slancio del caratteristico balzo che l’artista è riuscito a immortalare, quasi in movimento». «Ho visionato diversi filmati dei combattimenti di Tore Burruni – conferma De Paoli – e ho notato questa tecnica tutta sua di balzare in avanti per colpire gli avversari più alti: ho voluto rappresentarlo proprio in questo slancio».

Da sinistra Sandro Simula cerimoniere del Comune di Alghero, Michele Lanati sindaco di Corvino San Quirico, Antonio De Paoli, il vicesindaco Fabio Bruni, Romano Marcias tra i fondatori dell’associazione dedicata a Burruni e Gianfranco Burruni

di Stefano Zanette

FONTI: IL GIORNO del 16/04/2024

su IL GIORNO visita APS Tore Burruni in studio di Antonio De Paoli

Lo scultore De Paoli realizzerà la statua del pugile sardo Burruni

L’OMAGGIO AL CAMPIONE

Lo scultore De Paoli realizzerà la statua del pugile sardo Burruni

PAVIA

Un altro importante incarico per lo scultore pavese Antonio De Paoli che realizzerà una statua bronzea, nel centro storico di Alghero, di Tore Burruni, a 20 anni dalla morte. Salvatore Burruní è stato il più grande pugile algherese che nel 1965, a Roma, conquistò il titolo mondiale dei pesi mosca battendo il thailandese Kingpetch.

L’associazione Tore Burruni ha scelto De Paoli tra molti artisti, determinante è stato anche il forte apprezzamento per precedenti lavori e in particolare per la statua di Giovanni Parisi, un altro grande campione del pugilato, a Voghera, e la statua di San Francesco a Cannara, in provincia di Perugia, il cui bozzetto originale di quest’ultimo è stato consegnato dall’autore a Papa Francesco in un’udienza tenutasi mercoledì 8 novembre.

L’iniziativa denominata “Una statua per Tore” è stata presentata al palazzo El Quarter ad Alghero dove lo scultore pavese ha mostrato il bozzetto della statua.

«Nelle mie opere cerco sempre azione, dinamismo, forza -spiega Antonio De Paoli -Ho visionato vari filmati dei combattimenti di Tore Burruni e ho notato questa tecnica tutta sua di balzare in avanti per colpire gli avversari più alti. Ho voluto rappresentarlo proprio in questo fermo immagine per sottolineare come è riuscito sfruttare il suo presunto punto di debolezza in una forza che l’ha portato a vincere.

La presentazione del bozzetto è stata molto emozionante: un campione tanto amato dai suoi concittadini, persone che l’hanno conosciuto ma anche i più giovani che lo prendono come esempio. Il sindaco di Alghero Mario Conoci e il presidente della Fondazione Alghero Andrea Delogu hanno confermato il loro sostegno finanziario per il completamento delle donazioni già ricevute dai vari sponsor e dai privati».

Tore Burruni firmato da Antonio De Paoli sarà una grande statua, alta più di due metri, in bronzo; una volta finita, nel giugno del prossimo anno, verrà inaugurata in piazza Ginnasio ad Alghero.

D’altronde il bronzo è un materiale molto amato dallo scultore che l’ha utilizzato anche per i portali della chiesa di San Vittore a Casorate Primo e per la cappella di Montepico a Fortunago.

E suo, si diceva, è il monumento dedicato a Giovanni Flash Parisi, campione mondiale Wbo, che svetta nel giardino di fronte alla palestra dell’Asd Boxe Voghera in via Kennedy. Cui ora si aggiungerà la statua dedicata a un altro campione del pugilato: quel Salvatore Burruni che dal 23 aprile 1965 al 14 giugno 1966 fu campione del mondo dei pesi mosca e campione europeo dei pesi gallo dal 1968 sino al ritiro dalle competizioni (1969).

Fonti: La Provincia Pavese del 09 dicembre 2023

presentazione del bozzetto della statua di Burruni

De Paoli a Scurcola Marsicana

La creatività di De Paoli colleziona un altro successo

PAVIA Apprezzato in tutta Italia

Nuovo incarico allo scultore

L’artista pavese realizzerà in Abruzzo un’opera dedicata alla maternità I suoi lavori sono già installati nei luoghi di San Francesco e in Liguria

La sua arte si sta espandendo, da Pavia, in un crescente numero di luoghi d’Italia. L’artista pavese Antonio De Paoli, 57 anni, realizzerà in Abruzzo, a Scurcola Marsicana, comune in provincia dell’Aquila, l’opera “Alle fonti della vita”, il cui bozzetto è stato svelato in anteprima, in loco, all’inaugurazione della mostra “50 opere per raccontare 50 artisti italiani del ‘800 e del ‘900”, alla quale è stato invitato a partecipare.

Una destinazione ancor più lontana dalla sua città e anche dal laboratorio artistico sulle colline oltrepadane, a Corvino San Quirico, rispetto alle sue ultime tappe in giro per l’Italia. Con le due opere a Cannara, in provincia di Perugia, in Umbria, prima la statua in bronzo di San Francesco (inaugurata il 12 giugno dello scorso anno) e poi l’altare in marmo (inaugurato lo scorso 7 maggio) che è andato a completare il santuario all’aperto di Piandarca, nel luogo mistico della predica agli uccelli.

E con la tappa intermedia a Lerici, in provincia della Spezia, in Liguria, dove dal 28 settembre dello scorso anno, proprio sul lungomare, è installata in modo permanente “La metamorfosi della Fenice”, opera realizzata da De Paoli nel centenario dell’esplosione della polveriera di Falconara.

Ma quel che lo ha portato in Abruzzo è stato in realtà frutto di una casuale visita a Pavia, lo scorso novembre, di Franco Farina, fondatore del Museo San Bernardino da Siena a Scurcola Marsicana, che ha notato l’opera commemorativa della Torre Civica in piazza Duomo e ha contattato l’artista pavese.

L’AUTORE «Ho scelto di rappresentare la figura della madre con un’interazione divertita di sguardi con il bimbo»

«Mi ha chiesto di progettare -spiega Antonio De Paoli -un’opera sulla maternità. L’idea base era quella di partire dalla figura di una popolana, in abiti tradizionali abruzzesi, che porta sulla testa la ‘conca’, usata per trasportare l’acqua dal pozzo. Ho scelto di rappresentare la figura della madre non con la maternità classica col bambino in braccio, ma con un’interazione divertita di sguardi e di gesti, con il bimbo aggrappato alla veste della madre, quasi a farla inciampare, e la donna che sorride con pazienza e con dolcezza». Un’opera che per l’artista pavese ha anche un significato particolare. «La cosa strana – ricorda De Paoli – è che quest’opera mi è stata proposta una settimana dopo la perdita di mia madre».

Da sinistra Antonio De Paoli e Giuseppe Virgallita presidente del Museo San Bernardino da Siena di Scurcola Marsicana

di Stefano Zanette

Fonti: IL GIORNO del 13/09/2023

Antonio De Paoli a Scurcola Marsicana

ALLA FONTE DELLA VITA Antonio De Paoli in Abruzzo

SCURCOLA MARSICANA, PROVINCIA DELL’AQUILA BOZZETTO PRESENTATO DOMENICA 27 AGOSTO

Un’altra opera dell’artista pavese Antonio De Paoli in un’altra parte d’Italia. Dopo le recenti tappe a Lerici (con la Metamorfosi della Fenice) e a Cannara (con la scultura e l’altare per San Francesco a Piandarca, in Umbria), domenica 27 agosto a Scurcola Marsicana (L’Aquila) in Abruzzo, è stato svelato in anteprima il bozzetto dell’opera “Alla fonte della vita”, commissionata dal Museo San Bernardino da Siena fondato da Franco Farina, che passando da Pavia aveva notato l’opera commemorativa della Torre Civica in piazza Duomo e ha contattato l’artista pavese per la scultura che verrà realizzata e posta in piazza Garibaldi, detta comunemente piazza Sant’Egidio per la chiesa romanica dove tra l’altro pare che predicò proprio San Francesco.

«Mi è stato chiesto di progettare un’opera sulla maternità — spiega l’artista pavese Antonio De Paoli — una popolana in abiti tradizionali abruzzesi, che porta sulla testa la “conca”, usata per trasportare acqua dal pozzo. Ho rappresentato la figura della madre, ma non la maternità classica col bambino in braccio, ma con un’interazione divertita di sguardi e di gesti, il bambino aggrappato alla veste con il volto divertito e la madre con pazienza che sorride, con dolcezza. La cosa particolare è che quest’opera mi è stata proposta una settimana dopo la perdita di mia madre, una circostanza casuale, ma molto strana».

di Stefano Zanette

Fonti: SETTIMANALE PAVESE del 7/09/2023

Antonio De Paoli a Scurcola Marsicana

De Paoli a Scurcola Marsicana

“Alla fonte della vita” dello scultore pavese Antonio De Paoli

La nuova opera dell’artista pavese sarà collocata a Scurcola Marsicana

Sorgerà a maggio 2024 nella piazzetta antistante la chiesa romanica di S. Egidio a Scurcola Marsicana (L’Aquila) la nuova opera d’arte dello scultore pavese Antonio De Paoli.

“Alla fonte della vita”, questo il nome della statua bronzea che sarà installata, è un omaggio alla maternità ed è il frutto di una serie incredibile di coincidenze. “Il 6 novembre 2022; ci spiega proprio De Paoli, “è venuta a mancare mia madre. Una settimana dopo ho ricevuto una telefonata inattesa: Franco Farina il fondatore e segretario del museo San Bernardino da Siena di Scurcola Marsicana mi contattava per creare un monumento alla maternità. Il mio nome l’aveva scoperto visitando Pavia alcuni mesi prima insieme all’amico Marco Faggi (figlio di Remo Faggi, mio insegnante al Liceo Artistico) osservando la stele in bronzo dedicata alla Torre Civica in piazza Duomo”.

De Paoli ha acconsentito con emozione ed entusiasmo all’iniziativa e domenica 27 agosto si è recato a Scurcola Marsicana per illustrare il progetto.

Nella sala consiliare del Municipio alla presenza di 150 persone l’artista pavese è intervenuto in occasione di una giornata dedicata all’arte: è stata infatti inaugurata una mostra dedicata ad artisti del’800 e del ‘900 e oltre a presentare il bozzetto dell’opera De Paoli ha portato 4 sue opere.

Alla giornata hanno partecipato il critico d’arte Massimo Pasqualone, la giornalista Luisa Novorio, il sindaco di Scurcola Nicola De Simone, il sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio, numerosi addetti ai lavori, l’assessore alla cultura della Regione Abruzzo Daniele D’Amario oltre naturalmente al presidente del museo Bernardino da Siena e al curatore della mostra Franco Farina.

La nuova opera (svelata in miniatura domenica scorsa è in procinto di diventare una statua a maggio 2024…proprio in occasione della Festa della Mamma) non risponde al concetto di maternità classica ma si ispira alla tipica figura di una mamma contadina abruzzese con la conca (anfora di rame per portare l’acqua dal pozzo a casa); da questa icona popolana De Paoli è partito per realizzare una scultura dal significato profondo: la madre nell’atto di portare la conca viene raggiunta dal figlio piccolo e i loro sguardi si incrociano. Il bambino rompe l’equilibrio verticale della figura ma conferisce all’opera veridicità e tenerezza.

E’ un periodo di grande produzione per lo scultore pavese che ha ricevuto una committenza dal Gruppo Alpini di Gessate : all’ingresso della cittadina nei pressi di Monza il 25 aprile 2024 verrà installato un monumento dedicato agli Alpini nel Soccorso, 2.80 metri in terracotta refrattaria e bronzo nel quale De Paoli rappresenterà un alpino (con la storica divisa della Prima Guerra Mondiale) nell’atto di salvare le persone sepolte dalle macerie.

Invece domenica 3 settembre all’Eremo di S. Alberto di Butrio verrà messa in sicurezza la scultura prima danneggiata e poi riparata dello stesso De Paoli, in una cerimonia alla quale parteciperà il Vescovo di Tortona Mons. Guido Marini.

Nella foto a sinistra il bozzetto de “Alla fonte della vita” presentato a Scurcola Marsicana; sopra lo scultore Antonio De Paoli (al centro) con il sindaco di Scurcola (a destra) e quello di Avezzano. Sotto Antonio De Paoli con Franco Farina

di Matteo Ranzini

Fonti: “Il Ticino” del 1 Settembre 2023

presentazione a Scurcola Marsicana del progetto di Antonio De Paoli