LA METAMORFOSI DELLA FENICE DA PAVIA SUL GOLFO DEI POETI
INAUGURATA A LERICI LA SCULTURA DELL’ARTISTA PAVESE ANTONIO DE PAOLI
CERIMONIA NEL GIORNO DEL CENTESIMO ANIVERSARIO DELLO SCOPPIO DI FALCONARA, 28 SETTEMBRE 1922
«Rinascere dalle ceneri e non fermarsi nella trasformazione. La natura e l’uomo, come questa Fenice, continuano la loro evoluzione verso la prosperità e il benessere riconquistando e modificando i propri spazi, facendo tesoro del passato e guardando al futuro».
L’artista pavese Antonio De Paoli lo ha scritto e inciso nella targa posta sul basamento della sua scultura “Là Metamorfosi della Fenice”, ideata e realizzata per commemorare il centenario dello scoppio di Falconara e inaugurata la scorsa settimana, mercoledì 28 settembre, in occasione dell’anniversario sul lungomare di San Tèrenzo a Lerici (La Spezia).
Un tragico evento che lo stesso scultore ha ammesso che non conosceva, come quasi ogni pavese, prima di aver scoperto il bando del Comune di Lerici, ma che ha poi di fatto contribuito non solo a ricordare e a celebrare, ma anche a lasciare un segno, tangibile e indelebile, a futura memoria.
Per lericini e santerenzini è stata una giornata molto partecipata, con commozione perché anche a distanza di un secolo quasi ogni famiglia ha subìto un lutto tra i quasi 200 morti o avuto ricordi tramandati dai circa mille feriti dalla polveriera del forte esploso pare per un fulmine.
Ma come spesso accade in ogni comunità la tragedia è stata affrontata e superata e l’amministrazione comunale di Lerici, guidata dal sindaco Leonardo Paoletti, ha fatto davvero le cose in grande per celebrare il centenario.
Quasi una settimana di eventi, iniziati martedì 27 settembre con il taglio del nastro per il rinnovato Parco di Falconara, dove inizialmente era stata ipotizzata l’installazione della scultura che invece, nel corso dei mesi di preparazione dell’evento, è stata poi voluta in piazza Brusacà a San Terenzo, proprio sul lungomare. Gli appuntamenti commemorativi sono proseguiti con incontri e conferenze fino a lunedì 3 ottobre, ma il momento principale è stato il giorno dell’anniversario del 28 settembre, con la messa celebrata all’aperto dal vescovo delle Diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato, monsignor Luigi Ernesto Palletti, e poi la cerimonia commemorativa aperta dalla Fanfara di Presidio del Comando Marittimo Nord e proseguita con la lettura di Roberto Alinghieri di articoli dell’epoca. Ospite d’onore il Capo del Dipartimento di Protezione civile italiana, Fabrizio Curcio, a rammentare l’impegno dei volontari che già allora si adoperarono per soccorsi e ricostruzione.
Evento speciale l’emissione ufficiale e la cerimonia di timbratura del francobollo celebrativo che raffigura la stessa opera dell’artista pavese Antonio De Paoli, che dalla sua scultura ha tratto il simbolo stilizzato che è diventato il logo ufficiale del centenario dello scoppio di Falconara.
SUL LUNGOMARE IN LOCALITA’ SAN TERENZO CON ORGOGLIO DELIA DELEGAZIONE PAVESE
L’ARTE CHE CONQUISTA sia i locali che i turisti
Alla cerimonia a San Terenzo, località di Lerici, ha presenziato, ad accompagnare l’artista Antonio De Paoli, anche una delegazione di pavesi, guidata da Fabio Bruni, vicesindaco di Corvino San Quirico, il comune oltrepadano dove De Paoli ha il suo atelier.
Con non poco orgoglio per la pavesità dell’artista capace di conquistare anche con questa sua opera non solo la ribalta del giorno della scopertura, ma l’attenzione e l’ammirazione di una platea fra le più variegate.
A margine della cerimonia, non pochi santerenzini lo hanno avvicinato per complimentarsi e per farsi un selfie con Lui davanti alla scultura che ora è e resta in modo permanente sul lungomare. Diventata già un’attrazione, peraltro in località già ben rinomata e turistica: subito nei giorni successivi all’inaugurazione “La Metamorfosi della Fenice” di De Paoli è diventata una tappa immancabile del Golfo dei poeti per i turisti, perlopiù stranieri e in particolare tedeschi, che si facevano immortalare dai compagni di viaggio in una foto ricordo con la scultura e sullo sfondo il mare e la vista di Porto Venere.
La differenza tra arte e arredo urbano, con il valore aggiunto della sto-ria che diventa spunto per ricordare e conoscere, o anche solo per guardare e provare emozioni.
di Stefano Zanette
Fonti: IL SETTIMANALE PAVESE
Giovedì 6 Ottobre 2022